giovedì 30 luglio 2020

#ParolaDiCurly : "Echi in tempesta" 4.5/5

Eccoci tornati!
Nuovo feed su instagram, nuovi pensieri sul blog.
Ogni tanto sento il bisogno di cambiare qualcosa, ma aspetto sempre il momento giusto per farlo.
Credo che ci sia sempre un attimo, un momento giusto per qualsiasi cosa. E i cambiamenti meritano un loro attimo speciale.
Quindi direi di inaugurare questa nuova "rubrica" con l'hashtag #paroladicurly, sotto il quale potrete trovare tutti i pensieri su libri, serie, film e chi più ne ha più ne metta.

Il primo libro che fa da spartiacque è stata una recentissima uscita Edizioni e/o: è sbarcato nelle librerie il 1 Luglio e l'hype intorno a quest'uscita si poteva tagliare col coltello.
Sto parlando del capitolo finale della saga dell'Attraversaspecchi "Echi in tempesta" di
Christelle Dabos.
Io personalmente ero in super hype per l'uscita di questo libro, avendolo preordinato a Maggio aspettavo il corriere come si aspetta la pioggia nel deserto, per farvi capire.

Inutile dire che questo libro mi ha tenuta incollata alle pagine per tutto il tempo, con l'ansia (che mi accompagna dal terzo volume) di sapere cosa sarebbe successo e la sensazione di non arrivare a capire fino in fondo cosa stesse accadendo.
E' una scelta imprescindibile: questo libro o lo si ama (nonostante buchi di trama e difetti) o lo si odia dal più profondo del cuore. Non ci sono posizioni intermedie.

Dal mio punto di vista, questo volume e, per estensione, l'intera saga, occuperanno sempre un posticino speciale nel mio cuore. Anche un po' di più.
Dopo aver finito il libro mi ci è voluto un po' per razionalizzare e scrivere qualcosa di sensato, più che altro per spiegarvi le mie sensazioni (cosa assolutamente non facile) e invitarvi a leggere questa saga meravigliosa.

In questo ultimo volume l'universo creato dalla Dabos si espande, seppur leggermente, matura e cambia.
Vediamo nuovi luoghi, delineati fin nei minimi particolari, da una fantasia senza precedenti, una vena creativa che ho avuto la fortuna di riscontrar, purtroppo, in pochi altri autori.
Viene fatta chiarezza su alcuni tratti caratteristici di Babel e vengono regalate al lettore nuove informazioni e minuzie su quest'Arca multietnica (a volte forse troppe, trattandosi di un volume conclusivo).

I personaggi crescono e maturano.
La nostra piccola Ofelia, che non è più tanto "piccola", si trova a fronteggiare nuove insidie e scoperchiare un vaso di Pandora che potrebbe essere il più pericoloso mai affrontato fino ad ora. Diventa una scopritrice di misteri e, finalmente, darà un senso a tutto ciò che succede nel proprio mondo.
All'inizio della saga forse vi avrei detto che Ofelia era uno di quei personaggi che odiavo di più: maldestra, incapace di prendere una decisione, trasportata dal flusso degli eventi e piegata alla volontà di chiunque altro.

Credo che il personaggio di Ofelia, insieme a Thorn, sia uno di quelli che è maturato maggiormente nell'arco dei quattro libri della saga e questo va a riconfermare la bravura dell'autrice nel delineare personaggi realistici, con una crescita organica.
Soprattutto negli ultimi due, l'Ofelia che conoscevo ha lasciato il posto ad una ragazza intrepida ed intraprendente, impavida e tenace (anche se quest'ultimo aggettivo non è con la i ).
Anche Thorn è cambiato e maturato nel corso della saga: l'arcigno orso del Polo si riscopre negli ultimi due capitoli della saga: uno dei punti che mi è piaciuto maggiormente all'interno dell'ultimo libro, ho letto questa parte con le lacrime agli occhi e i brividi.

Ofelia e Thor rientrano sicuramente nelle mie coppie letterarie preferite. Anche un po' di più.

Quest'ultimo volume credo sia stata una degna conclusione per una delle mie saghe del cuore: nonostante i buchi di trama e gli spiegoni alla SuperQuark, che devo dire non mi sono pesati più di tanto, "Echi in tempesta" non avrebbe potuto avere un altro finale che questo.

Sul web spesso sento venir fuori la domanda "dici che la Dabos scriverà altri libri della saga?"
Risposta: secondo me no e, per di più, a mio parere non dovrebbe farlo.
Dopo aver finito il libro non senti la necessità di averne ancora, non avverti dentro di te quella fame che di solito si sente quando non si è pienamente soddisfatti: sei sazio, consapevole che questo finale, nonostante tutto, è perfetto così com'è.

L'Attraversaspecchi merita la possibilità di essere letto e amato, esattamente come l'ho amato io.
Se non vi sentite pronti aspettate il momento giusto: dopotutto ogni cosa deve avere il suo attimo perfetto.
Se vi sentite pronti e curiosi non aspettate un momento di più: Ofelia e Thorn vi aspettano dietro uno specchio.



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