domenica 10 gennaio 2021

Fantasmi e Cappuccino.

 Ho pensato tanto di cosa parlare in questo #writingmonday. 

Voglio che sia uno spazio per me e per voi, dove esprimersi, esporsi senza giudizi. Una pagina bianca e libera da ogni costrizione.
Per questo oggi ho deciso di raccontarvi una storia. 


“Non tutte le favole iniziano con “C’era una volta…” sapete? O almeno, non quelle che proprio "favole" non sono.
Basta aprire un po’ le finestre della vostra mente e ci sarà sempre qualche storia, qualche momento vissuto che vi parlerà, che vi ricorderà qualcosa di speciale.


C’è stato un periodo della mia vita che pensavo potesse durare per sempre.

È stato anni fa ormai, ma mi capita spesso di pensarci. Forse anche troppo spesso.
Erano momenti in cui credevo che nulla potesse scalfirmi, dove tutto andava per il verso giusto ed essere felici era semplice. Era normale la felicità, non solo dei raggi sporadici in mezzo a giornate grigie.

Erano giorni in cui non ero mai sola.
C’era un’altra parte di me, eravamo sempre insieme, non mi abbandonava mai.
Parlavamo tanto io e lei, costantemente, di qualsiasi cosa. Condividevamo ogni singolo momento delle nostre vite.
Ogni istante libero lo passavamo in compagnia l’una dell’altra, bastavamo noi.
Ballavamo come pazze, cantavamo a squarciagola, ci raccontavamo segreti e preoccupazioni.
Ci siamo fatte promesse, abbiamo creato rituali, dedicato canzoni. Ci siamo state.

Le piaceva leggere le mie storie, così scrivevo tanto. Ho scritto anche per lei, spesso.
Forse quelle pagine sono tra le più vere che io abbia mai buttato giù.
Era davvero una parte di me, l’unica che non avrei mai voluto sostituire, per nessuna ragione al mondo.
I nostri momenti insieme erano speciali e ancora oggi credo che lo siano.

Facevamo un sacco di progetti: passavamo dal parlare del giorno dopo a prometterci che ci sarebbe stato un futuro in cui avremo condiviso una vita.
Università, casa, nuovi posti da vedere, altri momenti nostri.
Effettivamente, a ripensarci adesso, guardavamo ancora più lontano di quanto potessimo permetterci.
Ma non importava: non avrei mai potuto desiderare altro nella mia vita.

È stato il periodo in cui pensavo che il futuro sarebbe stato meraviglioso e pieno di opportunità.
Erano momenti in cui mi sentivo utile, indispensabile.
Erano giorni dolci, felici, tranquilli, in cui ero consapevole del fatto che, se anche fossi caduta, non sarebbe stata la fine, ci sarebbe stato qualcuno a prendermi.
Una rete di sicurezza e qualcuno pronto per afferrarmi e stringermi la mano.
Qualcuno che mi dicesse che, comunque fosse andata, ci sarebbe stata.
Anche nei giorni grigi, anche quando il mondo sarebbe riuscito a far danni, sarebbe stata accanto a me. E io sarei stata accanto a lei.

Purtroppo mi dispiace dovervi dire che questa favola, amici miei, non ha un lieto fine.
Non vi racconterò com’è finita o per quali motivi, sarebbe troppo complicato e praticamente impossibile per me parlarvene.

Quella parte di me, a cui ero così intensamente affezionata, è semplicemente svanita.
Una nuvola che si disperde nel cielo. Transitoria. Evanescente.
Nessuno sembrava ricordare che ci fosse mai stato un legame tra noi, in realtà.
Quasi come se lei non fosse mai entrata nella mia vita.

A me di tutti quei momenti condivisi, delle risate, delle lacrime, dei cartoni a mezzanotte non rimane che un eco nel cuore che si affievolisce sempre più.
Una tazza di cappuccino istantaneo ormai fredda.
Delle foto.
Qualche messaggio.

Parole che ho dedicato.
E tanti ricordi sbiaditi.
Non ho niente di più di questo.

 A volte mi chiedo se tutto questo sia successo realmente o se sia stato unicamente un sogno ad occhi aperti.
È tutto così fumoso e confuso, che spesso penso di aver creato tutto da sola.
Non ho nulla che lei abbia dedicato a me, a parte qualche frase su vecchi diari.

Tutto ciò che rimane sono io e il fantasma di qualcosa che non esiste più.
Proprio come quando perdi un pezzo di te: non c’è più ma tu lo senti.
Questo è tutto quello che mi rimane: la sensazione di qualcosa che manca, proprio dove adesso c’è solo un grande vuoto.”

Condivido questa storia con voi oggi perché ho fatto una promessa a me stessa: quest’anno mi libererò da tutti i miei pesi.
Questo è quello che mi porto dietro da più tempo, a cui continuo incessantemente a pensare.
Non credete che non abbia provato a fare a menda, ad aggiustare le cose.
In questa storia non ho rimpianti, soltanto fantasmi che mi perseguitano.
È arrivato il momento di lasciarli andare.

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