mercoledì 6 gennaio 2021

I nostri "scheletri"

 


Da quando la mia strada e quella di Zerocalcare si sono incrociate non si sono più separate. 

"Scheletri" è la sua ultima opera, pubblicata il 15 Ottobre dalla meravigliosa "Bao Publishing".

Con il suo tratto indistinguibile, la schiettezza e l’ilarità che lo contraddistinguono, Calcare regala ai suoi lettori uno spaccato di due vite: un’adolescenza complicata, vissuta tra Rebibbia e la metro B, e un futuro incerto, dominato dall’ansia e dalla paura di rimanere bloccato mentre tutti vanno avanti senza di te.

Zero racconta quasi 20 anni di vita in un fumetto che unisce fiction e avvenimenti reali, sotto una luce completamente inedita: quella del noir.
Non conoscendo il genere, non posso affermare che quest’esperimento sia riuscito completamente.
Ma una cosa posso dirvela: Scheletri è uno di quei fumetti da recuperare assolutamente.

Parlare di un genio come Zerocalcare non è per niente un compito facile.
Quest’ultima opera si veste di tinte cupe e scure, tipiche di chi vive con un peso che non può (o non vuole) rivelare.


A diciotto anni non si sa mai con chiarezza cosa si è e tantomeno chi si vuole diventare.
Zero, attraverso se stesso, racconta la vita di milioni di adolescenti: incastrati in esistenze che qualcuno ha scelto per loro, indirizzati su percorsi che possano portare ad un domani sicuro. Che preferiscono mentire e continuare ad alimentare i propri mostri, a conservare gli scheletri piuttosto che deludere le aspettative di chi crede che quel tipo di vita sia l’unica possibile.

“Scheletri” è una finestra su vite diverse, percorsi che s’incrociano per caso e scelta. Perché, alla fine, per quanto il fato e il destino possano decidere per te, la strada che prendi è una tua scelta.
Zero è convinto del fatto che, in questa vita, “ […]nessuno cambia. Tutt’al più marcisce."  Ma sarà davvero così?

È stato interessante vedere uno Zero che si dimostra vulnerabile, che non ha completamente ragione, che commette errori ed ha paura di essere lasciato solo, di trovarsi indietro perché non riesce a rispettare i ritmi di una realtà che, intorno a lui, cambia e si evolve troppo velocemente.

È più crudo, diretto e schietto di quanto mi aspettassi. È anche più maturo e scava in profondità, con colpi allo stomaco che ti portano ancora di più ad empatizzare con i personaggi (che ormai conosciamo bene), a sentire ciò che provano e a capire che la vita, per quanto costellata da momenti meravigliosi, non è mai facile.

Questo nuovo volume ha segnato un solco profondissimo dentro di me: non solo l’ho divorato in poche ore, tutto d’un fiato, ma ho ritrovato molto di me nelle parole e nelle tavole di Zero.
Zerocalcare non si rivolge solo alla sua generazione, ma a chiunque si approcci alla lettura delle sue storie.
Le sue parole sono le nostre, le sue ansie, le sue paure, i suoi mostri…ci ricordano quanto tutti siamo simili.
La lettura di “Scheletri” è stata catartica, mi ha aiutato a liberarmi di ansie e pesi che erano radicati dentro di me e continuavano a crescere.

“Coi mostridentro invece funziona al contrario. Più ne parli, più entra l’aria. Più c’è ricircolo.
E i mostri soffrono poiché sono creature molto freddolose.
Se invece li covi, li tieni al caldo, senza far entrare nessuno…crescono.
E possono crescere tantissimo, fino a occupare ogni parte di me.”

Ho amato questa storia, non solo per la trama noir e il mistero di cui è intrisa che, pur non conoscendo il genere, ho davvero apprezzato, ma anche, e soprattutto, per il modo in cui Zerocalcare riesce a guardarti dentro e parlarti con sincerità.
Ogni volta che leggo qualcosa di suo, trovo sempre una storia, una frase, una tavola, che mi dice esattamente ciò che ho bisogno di sentire.

Questa storia ti insegna anche che i mostri, prima o poi, devono uscire, che gli scheletri non potranno prendere il posto dei vestiti per sempre: a volte è necessario soltanto prendere coraggio, avere qualcuno che ci stia vicino e vomitare tutto fuori. Anche se non è sempre facile.
Ma con i mostri dentro non si può vivere.



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